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Grande occhio

Paolo Ulian

Mario Paint

“Paint" era il nome del software del primo Macintosh del 1983. Era un programma di disegno digitale a mano libera utilizzabile da tutti. Una vera innovazione tecnologica, qualcosa che aveva dell’incredibile in quegli anni ancora caratterizzati dai sistemi analogici ma in cui si avvertivano i primi segnali di un cambiamento epocale che sarebbe esploso solo pochi anni più tardi. Mario se ne innamorò subito e ne condivise con noi studenti le esaltanti quanto elementari performances nel disegno.
Il programma disponeva di una serie di strumenti come la matita, la gomma per cancellare, il pennello, l’effetto sfumato della vernice spray etc. Tutti selezionabili da un blocco di piccole caselle collocate sulla sinistra dello schermo del Macintosh. 
Il mio omaggio si intitola “Mario Paint” in onore dell’amatissimo Mario e del suo straordinario talento nell’interpretare in maniera così unica e personale le potenzialità di quello speciale programma di disegno. Ho rappresentato un frammento della schermata di quel software in cui le caselle degli strumenti sulla sinistra dello schermo sono abitate dalle speciali icone di Mario, come il suo font preferito, uno dei suoi numerosi pennini, la matita digitale, gli occhiali tondi, il cappello, la pipa, uno dei tanti animali che vivevano nei suoi manifesti, il taccuino degli appunti, la pellicola cinematografica, le donne, l’occhio ed infine il suo grande, grandissimo e immenso cuore. 

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