Luca Marsano

Devo ammettere che non conoscevo minimamente la figura di Mario Lovergine, come ironicamente suggerisce il titolo di questa mostra, anche se quella serie di poster tanto unici quanto drammatici realizzati dal professore nel periodo di attività del Mostro di Firenze li conoscevo eccome! Devo anche ammettere che è stato particolarmente facile familiarizzare con la sua persona, o meglio con la sua idealizzazione, che poco a poco si stava formando e maturando nella mia testa.
Perché in effetti è stato come percepire immediatamente il peso del suo carisma, un peso che mi spingeva ad approfondire, conoscere e curiosare nella sua vita e nel suo percorso artistico in modo genuinamente sincero. Qualcosa, ma non so cosa, mi diceva che sarebbe stato interessante e che ne sarei uscito arricchito.
Ebbene quello che non immaginavo è che sarei stato travolto da un enorme quantità di stimoli visivi e concettuali, che ha reso decisamente difficile concretizzare il mio contributo. Qualsiasi idea o tentativo non sembrava essere abbastanza per omaggiare tanto genio. L’aforisma “Per riempire bisogna vuotare” mi ha poi accompagnato per giorni, quasi tormentandomi. Più scendevo nella profondità di un pensiero tanto semplice quanto criptico, più mi sentivo scaldato dal lume dell’intuizione per poi immediatamente perdermi tra le mille possibilità visivamente rappresentabili.
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Se è vero che il corpo che abitiamo è come un contenitore, un vaso in cui la nostra essenza si risiede, esso a volte necessita di essere svuotato dall’accumulo di esperienze vissute che ci plasmano per accogliere e dare spazio al nuovo.
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Come un viaggio a ritroso verso la più autentica, acerba e forse banale immagine che si era stagliata nella mia mente appena lette quelle parole, ho ritratto il maestro con un’illustrazione che lo raffigura proprio mentre ironicamente è “aperto” e vuotato ma anche pronto ad assorbire nuovi stimoli, pensieri, idee, progetti, ossessioni.

Grazie Maestro!